Padiglione Venezia - 9ª mostra internazionale di Architettura
Durante lo stage formativo effettuato presso DARC (Direzione Generale di Arte e Architettura Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali),partecipando all’organizzazione generale in particolare curai il sito della mostra nonché il forum di votazione.
“Per ripercorrere l'architettura italiana del secondo Novecento alla ricerca di significati inediti, attuali o semplicemente smarriti nella memoria, la mostra presenta una ricerca e un gioco.
La ricerca è un lavoro di documentazione “oggettivo”, ampio e approfondito, già in corso su tutto il territorio nazionale.
L'indagine bibliografica avviata dalla DARC sull'architettura italiana del secondo Novecento è un progetto di ricerca, più che una ricerca conclusa. (….)La ricerca è rivolta alle opere, ma la selezione delle architetture nasce da uno sforzo di comprensione del quadro generale della cultura architettonica, uno scenario complesso e per alcuni versi ancora confuso, ricco di voci, di personalità, di episodi conosciutissimi e di altri quasi inediti. In questo percorso le opere si intersecano con eventi (concorsi, progetti non realizzati, architetture effimere,…), con personalità di rilievo (non solo di architetti, e ingegneri, ma anche di storici, di direttori di riviste, di intellettuali) con amicizie, committenti, luoghi. Perché, per dirla con Giancarlo De Carlo,“...l'architettura è troppo importante per essere lasciata ai soli architetti…”
L'obiettivo è un repertorio della produzione architettonica più qualificata che cominci a rendere, in una mappa, la varietà e la singolarità del paesaggio italiano del secondo Novecento.
Il gioco è invece quello di chiedere ad alcuni autorevoli esperti dell'architettura italiana la loro “prima scelta” tra le opere realizzate dal dopoguerra ad oggi. Diversi nella loro natura critica e documentaria, sia la ricerca che il gioco fanno entrambi però parte dell'avvio di un processo di riconsiderazione di 50 anni di architettura italiana attraverso opere realizzate tra il 1950 e il 2000. Il punto di partenza è la convinzione che sia necessario “riscoprire” e offrire all'interpretazione contemporanea varietà, complessità, ricchezza e anomalie della nostra recente ricerca architettonica e urbana. L'obiettivo è offrire alla storiografia un patrimonio documentario e nuovi strumenti di interpretazione capaci di favorire questo processo.” (testo introduttivo al sito redatto da Margherita Guccione)
In breve vennero chiamati 10 autorevoli critici di architettura, ad ognuno di essi venne chiesto di scegliere un opera che fosse a loro giudizio rappresentativa dell’architettura italiana fra il 1950 e il 2000; le opere selezionate vennero quindi rappresentate attraverso gli “sguardi” di 10 fotografi.